mercoledì 19 dicembre 2012

L'ippopotamo: Le vie del cybercrimine sono infinite

L'ippopotamo: Le vie del cybercrimine sono infinite: Molto interessante questo post a firma Roberto Catania da Panorama.it.  " Vi racconto quello che mi è successo. Accendo il mio PC portatil...

martedì 20 novembre 2012

La ninna nanna de la Guerra - Trilussa

Trilussa, nome d'arte di
Carlo Alberto Camillo Salustri (biografia)
LA NINNA NANNA DE LA GUERRA (1914)

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d'un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s'ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d'una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d'assassini
che c'insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

giovedì 15 novembre 2012

Carrefour: biometano da rifiuti supermercati per i propri camion


La catena di distribuzione francese Carrefour sperimenterà l’uso di camion alimentati con il carburante prodotto con i rifiuti dei supermercati. La sperimentazione verrà condotta nella distribuzione di prodotti in una decina di ipermercati nel nord della Francia.

Da sempre la grande distribuzione è responsabile di sprechi enormi: da una ricerca condotta da Last Minute Market nel 2011 si evidenziava che nei Paesi industrializzati, oltre il 40% dello spreco si verifica a livello della gdo (e a livello domestico). L’iniziativa di Carrefour sembra invece pensare a una nuova via per vivere sostenibile: la catena di distribuzione francese ha annunciato che sperimenterà l’uso di camion alimentati con biometano, carburante prodotto con i rifiuti dei supermercati. [...]

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mercoledì 14 novembre 2012

lunedì 12 novembre 2012

Alessandro Borghese e la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare




16а GIORNATA NAZIONALE DELLA COLLETTA ALIMENTARE
Sabato 24 novembre 2012

INVITIAMO TUTTI A DONARE
Olio – Alimenti per l’infanzia – Scatolame (pesce, carne, legumi, pelati e sughi)
PER AIUTARE
oltre 8.600 strutture caritative che accolgono 1.700.000 poveri in Italia

Sabato 24 novembre più di 130.000 volontari della Fondazione Banco Alimentare Onlus, in oltre 9.000 supermercati, inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione che verranno distribuiti a più di 8.600 strutture caritative (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) che aiutano 1.700.000 persone povere.

Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (GNCA) andranno a integrare quanto la Rete Banco Alimentare recupera grazie alla sua attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo (nel 2011 58.390.000 kg di alimenti, pari a un valore di circa 128 milioni di euro ovvero al carico di oltre 1.700 tir).

Le ragioni di fondo di questo gesto di carità sono descritte nel testo delle “dieci righe”, pensate per favorire
un dialogo con tutti coloro che a vario titolo partecipano alla GNCA:
«La crisi continua a cambiare la vita di molte persone. L’unica possibilità è sopravvivere, sperando che tutto prima o poi passi? Perché riproporre proprio oggi la Colletta Alimentare? Che novità ci attendiamo?
Anche dentro le difficoltà, io esisto e non mi sto dando la vita da solo, sono fatto e voluto in questo istante da Dio: questo, come disse don Giussani, “è il tempo della persona”. Solo la riscoperta di questo rapporto originario permette di vivere ogni cosa da uomini: perché tutto è occasione per incontrare Chi mi sta dando la vita ora. Questa è la novità che attendiamo: poterLo incontrare ancora. Per questo ti invitiamo a partecipare insieme alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: fare la spesa per chi ha più bisogno.».

Questo importante evento, che gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, è reso possibile grazie alla collaborazione dell’Esercito Italiano e alla partecipazione di decine di migliaia di volontari aderenti all’Associazione Nazionale Alpini, alla Società San Vincenzo De Paoli e alla Compagnia delle Opere Sociali.

Si ringraziano:
Fondazione Cariplo - main sponsor Intesa Sanpaolo / Banca Prossima - sponsor Gruppo Unipol /
DSE - media partner Sky / Radio 101 - sponsor tecnici Comieco / Poste Italiane.

Per scaricare il PDF del Comunicato Stampa puoi fare click su questo link

mercoledì 22 agosto 2012

Vermi vs metalli pesanti

Una interessante ricerca indiana apre la porta all'utilizzo di 3 specie di vermi per togliere i metalli pesanti dai rifiuti organici urbani.
Potersi liberare in modo "biologico" di rame, zinco, cadmio, manganese e soprattutto piombo, permetterebbe di aiutare le realtà emergenti del mondo, come l'India ma non solo, che producono quantità enormi di rifiuti ancora non completamente differenziati.

Di seguito l'apertura dell'articolo apparso su TGcom24, lettura che potrai completare sul sito stesso seguendo il link a pie' pagina.

Metalli pesanti KO grazie ai vermi

Tre specie sarebbero in grado di assorbire anche piombo e cadmio e "ripulire" gli scarti organici


Viscidi e francamente un po' bruttini, spesso i vermi suscitano ribrezzo. Ma potrebbero rivelarsi di un'importanza strategica per eliminare i metalli pesanti dai rifiuti.
Non solo i solerti animaletti aiutano nella decomposizione degli scarti organici e creano l'humus per fertilizzare naturalmente campi e giardini, ma potrebbero essere utilizzati per estrarre metalli pesanti tossici, inclusi cadmio e piombo, dai rifiuti solidi urbani e dagli scarti del commercio di ortaggi e fiori. Questa la scoperta pubblicata dagli scienziati indiani sulla rivista International Journal of Environment and Waste Management. [...]

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mercoledì 1 agosto 2012

Acqua, ridurre lo spreco è possibile anche con il design


1 ℓimit è un  rubinetto, appare più come una elegante provetta capovolta sulla cima di un rubinetto. Il tubo di vetro contiene esattamente un litro di acqua, sufficiente per un lavaggio di mani rapido.


La teoria è che usiamo (sprechiamo) mediamente quasi sei litri di acqua per quei 30 secondi circa necessari a lavare le nostre mani lasciando il rubinetto aperto mentre con questa idea è possibile farlo con solo 1 litro. Una volta che il primo litro è esaurito sarà sufficiente chiudere il rubinetto perché il serbatoio torni a riempirsi con un nuovo litro di acqua. La speranza che questa forma di razionamento estremo possa innescare un processo virtuoso nel quale l'utente acquisisca una mentalità green tale da non avere più la necessità di sprecare grandi quantità del prezioso liquido.

I designers, coreani, sono: Yonggu Do, Dohyung Kim & Sewon Oh

Post originale pubblicato su Yanko Design

martedì 31 luglio 2012

Crediti di Carbonio. Un metodo naturale per combattere l'inquinamento e sostenere l'ambiente





Per la prima volta in Italia tre comuni vicentini anno venduto all'asta i loro crediti di carbonio. Sono stati ottenuti grazie ad una gestione intelligente dei boschi presenti nell'area comunale applicando il protocollo PEFC.
Di seguito l'articolo apparso sul sito di ADNKronos che spiega in modo chiaro l'evento e come si è giunti a questo successo. Buona lettura.


I vicentini Cismon, Caltrano e Lusiana battono all'asta i crediti di carbonio

Venezia, 26 lug. - (Adnkronos) - Per la prima volta in Italia, tre comuni vicentini hanno venduto all'asta crediti di carbonio, ottenuti grazie alla gestione sostenibile dei loro boschi. La vendita dei crediti si inserisce nel progetto 'Carbomark' portato avanti dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia insieme alle università di Padova e Udine per creare un mercato volontario dei crediti di carbonio che aiuti gli enti locali a massimizzare le entrate attraverso la gestione sostenibile dei propri boschi.
Protagonisti i comuni di Cismon, Caltrano e Lusiana, proprietari di tre boschi (rispettivamente di 642, 897 e 1.230 ettari), gestiti secondo gli standard del Pefc, il più importante schema mondiale di certificazione delle foreste gestite in modo sostenibile. I tre enti locali hanno deciso di mettere all'asta i crediti di carbonio prodotti grazie ai loro boschi: 100 tonnellate di Co2 ciascuno. [...]


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Fiducia nel Sistema? Adesso decisamente meno.


Rissa tra quattro persone contro una
Premessa. Sono sempre stato una persona che ha creduto nel Sistema, nel rispetto delle regole e nella volontà di tutelare il cittadino, senza distinzione di sesso, colore, religione ed etnia.
Ho sempre pensato che l'interesse degli amministratori pubblici dovesse essere indirizzato al benessere di tutti, senza guardare in faccia nessuno oppure tenendo conto del colore politico così come stabilito dalla Costituzione Italiana.
Questo post non vuole essere una tirata solo contro il Sindaco Pisapia di Milano ma vorrei che abbracciasse tutta la struttura dello Stato partendo proprio dal Comune.
A Milano vivo in una zona accettabile, tra piazzale Loreto e Turro, nel senso che di giorno tutto si svolge con una certa tranquillità e calma, le persone di tutte le età girano facendo la spesa per negozi e si fermano nei bar a parlare. La notte la situazione cambia parecchio perché iniziano a spacciare, ogni tanto trovi qualche trans che "da indicazioni stradali", il tutto avendo come punto d'appoggio i negozi 24h con i distributori automatici.
Fino ad un anno fa giravano per tutto il viale Monza le pattuglie miste Esercito e Carabinieri oppure Polizia e questo permetteva di portare il cane a fare pipì senza la paura di essere avvicinato da personaggi decisamente loschi sia a me che alla mia compagna.
Adesso non è più così perché se io sono protetto dalla natura (1.90 x 110kg e uno sguardo non propriamente amichevole) la stessa cosa non posso dirla per la mia compagna la quale viene "accompagnata" da commenti non propriamente sullo stile dell'Accademia della Crusca.
La notte appena passata ha incrinato profondamente quel senso di sicurezza e protezione che le forze dell'Ordine, il Sindaco (primo cittadino di TUTTI i cittadini di Milano) e lo Stato Italiano mi hanno sempre fatto credere di provvedere.
Sicuramente dopo mezzanotte sono cominciati schiamazzi e urla, sempre più violenti. Mi sono affacciato al balcone e ho visto quattro persone, di cui un paio decisamente ben piazzati, che stavano "gonfiando come una zampogna" un quinto che, cadendo si incastrava tra una fioriera e una macchina parcheggiata, veniva "aiutato" ad alzarsi con immediata ripresa del pestaggio.
Come ho visto la situazione ho preso il cellulare e ho composto il 112 (numero europeo di emergenza), ha iniziato a suonare, suonare, suonare, suonare... (ad libitum) ma andiamo oltre. La salvezza per il poveretto è stato un signore che, mentre portava il cane a fare i bisogni, ha visto la scena e si è avvicinato urlando di smetterla. Forse per le luci degli appartamenti che si accendevano, forse per lo strillare del signore, hanno smesso e il malmenato è scappato alla velocità della luce. Nel frattempo i due più grossi hanno iniziato a rispondere frasi incoerenti al "salvatore" sulle motivazioni del gesto, mai giustificabile.
Una volta finito il tutto, i quattro picchiatori si sono salutati come se nulla fosse successo e, due a piedi e due in macchina, si sono allontanati come se nulla fosse accaduto.
Ma ora una domanda sorge spontanea...


Il cellulare suonava ancora? Certamente e senza alcuna risposta!


Ho terminato la chiamata e, in cuor mio molto ingenuamente, speravo di sentire una "volante" arrivare perché il mio cellulare, come quello di altri, era stato geolocalizzato e quindi non era necessario rispondere, ma nulla.
Ho messo parecchio tempo a riaddormentarmi e, lo ammetto, per la profonda delusione nel non aver ottenuto alcuna risposta, aiuto oppure pernacchia da un operatore dall'altra parte della linea. Ho immaginato la stessa situazione su di me e la mia famiglia, su mia figlia piccola, su altre situazioni che so essere accadute di stalking verso una parente della mia compagna. In quest'ultimo caso, lei come tante altre donne, può anche denunciare ma il suo problema principale è non essere la Vip di turno, tutelata al 200%, e quindi può far parte delle casualties nelle statistiche nazionali dove, appena dopo "il fattaccio" tutti i giornali e quei Vips protetti fanno proclami e si stracciano le vesti.
Sto pensando seriamente di spostarmi, anche all'estero se necessario, per provare a cercare una maggiore sicurezza per me e la mia famiglia, anche con sacrifici importanti ma questo non dovrebbe accadere mai e in nessun caso.
Dove sono finiti i soldi per la Sicurezza? Perché per farsi eleggere si fanno promesse assurde indirizzate ad una sola parte della cittadinanza e non si valutano le cose pratiche che accadranno con questo "lassismo elettorale"? Perché io devo essere obbligato a valutare l'abbandonare la mia città e la mia Nazione per provare a stare un poco più tranquillo?
Sono triste per la Mia città perché non ho mai visto così tanti graffiti sui vagoni della metro, sui muri e così tanta delusione negli occhi delle persone e questo non solo per le questioni "romane".
Cari amministratori locali e nazionali, cosa pensate di fare per proteggere me e la mia famiglia in modo attivo ed efficace? Perché devo sentirmi deridere da conoscenti stranieri sentendomi dire, a distanza di oltre 60 anni, che siamo sempre il "ventre molle d'Europa"?
Perché non tutelate TUTTI coloro che sono presenti sul territorio nazionale così come prevede la più moderna delle Costituzioni mondiali ma umiliate tutti facendo credere che questo sia sempre il "paese del Bengodi"?
Perché, perché, perché... Troppe domande per una classe politica che, dall'estrema sinistra all'estrema destra, pensa solo all'interesse proprio e non a quello di TUTTI i cittadini, italiani e non.
Chiudo con una canzone di Franco Battiato, già pubblicata su questo blog. Da ascoltare con attenzione perché, ormai, siamo entrati nella fase del "Si vuole cambiare tutto per non cambiare niente"

venerdì 27 luglio 2012

Motori di ricerca e Social Media Marketing, due mondi che si incrociano sempre di più


L'inbound marketing è al centro di una interessante evoluzione. Storicamente, la ricerca (search) è stata una delle principali fonti di traffico e contatti per le aziende che sfruttano il marketing online. La ricerca, e i motori di ricerca, sono ancora una fonte enorme di potenziali clienti, ma lentamente, i social media stanno progressivamente aumentando in importanza come piattaforma di marketing. La distinzione importante da fare è che la ricerca e il sociale non sono le forze in competizione. Invece, questi due aspetti dell'inbound marketing possono lavorare insieme per amplificare i risultati l'uno dell'altro.


Risolvere lo stesso problema
La chiave per comprendere che ricerca social media marketing devono lavorare insieme è quello di pensare al problema che devono risolvere entrambi ovvero la scoperta di informazioni. Le persone usano Google per trovare una risposta a una domanda. Altre persone usano i social media per scoprire le risposte alle domande che non hanno ancora pensato. Tuttavia, le differenze tra i motori di ricerca e le piattaforme di social media tendono a ridursi sempre di più. Per esempio, Facebook fa della ricerca in rete una delle sue caratteristiche principali. Dall'altra parte, Google ha profili e +1 in uno sforzo per essere più social. In ambito marketing, come si possono integrare i nostri sforzi in entrambe le piattaforme?
Qui di seguito sette suggerimenti per iniziare ad integrare al meglio i due mondi e renderli sempre più compatibili e vicini.


7 Ways to Integrate Search Engine and Social Media Marketing
1. Social Sharing Buttons on Your Website - It may seem simple, but search engines like Google are starting to use social media sharing data to influence search rankings. As a marketer, it is critically important to have social media sharing buttons on your blog and website to encourage visitors to share content in social media. These buttons will not only help to increase traffic from social media but will also play an important role today and in the future for ranking positions in search engines.
2. Integrated Keyword Strategy - As I mentioned earlier, the line between search engines and social media platforms is blurring. Take the keyword strategy you are using for your website and apply it to your social media engagement when appropriate. This doesn't mean cramming tweets full of keywords. Instead, be aware of how you are wording social media messages. By incorporating keywords into social media content, you can increase the reach of your messages.
3. Include Links in Social Profiles - The links in social media messages such as tweets and Facebook status updates are traditionally no-follow links. This means they don't pass any SEO authority to the site they're linking to. While this is starting to change, it is important to understand that the URL in the actual bio of a social media accountis a follow link. Keep this in mind, and make sure you are taking advantage of these extra links.
4. Incorporate Links Into Video and Presentation Content - Some of the most powerful social media platforms are those that facilitate content sharing, such as YouTube for video and SlideShare for presentations. When sharing content on these types of networks, be sure to share links to related blog posts or other content on your website. Yes, this will increase traffic to your website, but it will also help build new inbound links. When someone writes a blog post about your content, it is likely they will also include a link from the presentation, simply because it is the "easy" thing to do.
5. Optimize Social Profiles - Think of social media profile pages as extensions of your website. In the same way that you would optimize website pages for page titles and keywords, audit your social media profiles to ensure they mirror the search engine optimization strategy of your website.
6. Build Links and Social Media Reach - Search engine optimization has long been about inbound links to your website. While inbound links are still really important, a secondary metric for marketers looking to increase search traffic should be social media reach. As we talked about earlier, social media data is becoming a factor in search engine rankings. In order to get more people to share your content in social media, you need to increase the number of fans or followers of your account. By doing this through quality content creation and engagement, you will not only build social media reach but also inbound links.
7. Establish New Relationships - The web is now a social communications channel. Similar to sales, relationships are huge for driving inbound links and social media attention. Building relationships using social media can open opportunities for guest blog posts and other link-building opportunities.

What other tips would you add to this list?

Per scaricare l'eBook collegati qui

Fonte: HubSpot's Inbound Internet Marketing Blog
Photo Credit: Jeffrey Beall

lunedì 23 luglio 2012

Il "medusoide" progenitore dei cyborg di "Blade Runner". Inizio di una nuova era?

Pubblico il comunicato ANSA riguardo questa ricerca che ha portato ad unire materia organica ed inorganica. Certamente un primo piccolo passo che potrebbe portare ad entusiasmanti sviluppi nella tecnologia delle protesi e del biomedicale per l'umanità intera.
Un, nuovo, passo verso la creazione di strutture ibride complesse che ci avvicinano all'immaginario che ci è stato proposto da "Blade Runner" e da tantissimi testi di SF.


ANSA (22 luglio 2012) - L'antenato degli androidi di "Blade Runner" è un medusoide. Il primo automa, derivato da cellule del cuore di un topo che pulsano in un foglio di silicone, ha la forma e si sposta nell'acqua con movimenti molto simili a quelli di una medusa. I ricercatori coordinati da Janna Nawroth del California Institute of Technology (Caltech) e dell'Università di Harvard sono riusciti a trasformare un elemento solido, il silicio, e delle cellule muscolari di un topo in una medusa pulsante, in grado di nuotare. La ricerca che ha condotto alla creazione di questo "medusoide" è pubblicata sulla rivista Nature Biotechnology. Le applicazioni più immediate potrebbero riguardare la produzione di organi artificiali e una nuova generazione di protesi. "Obiettivo del nostro studio è quello di promuovere l'ingegneria dei tessuti", afferma Nawroth. "La nostra idea era quella di dare delle funzioni alla medusa, come il nuoto e la creazione di correnti di alimentazione, il nostro obiettivo era quindi costruire una struttura basata su tali informazioni". Le meduse sono ritenute i più antichi esseri multi-organo al mondo, esistono sulla Terra da almeno 500 milioni di anni. Poiché utilizzano un muscolo per pompare e procedere attraverso l'acqua, la loro funzione base è simile a quella di un cuore umano, rendendolo un buon sistema biologico da analizzare nel campo dell'ingegneria dei tessuti. "Il prossimo obiettivo è quello di progettare un sistema completamente autonomo che sia in grado di percepire ed agire solo utilizzando segnali interni, come nel caso del cuore umano" commenta John Dabiri del Caltech. Per queste ragioni, questi sistemi potrebbero essere la base di un pacemaker realizzato con elementi biologici. "Oggi c'é molto lavoro intorno all'ingegnerizzazione delle molecole - conclude - ma è molto più semplice farlo con gli organismi e credo che questa sia una buona prospettiva riguardo alla reingegnerizzazione di interi organismi ai fini della tecnologia biomedica".


Qui di seguito il video della creazione e sviluppo del "medusoide" e, subito dopo, un doveroso omaggio al film con il monologo conclusivo.




giovedì 19 luglio 2012

Incontra persone eccezionali - Paraolimpiadi 2012 Londra



I veri atleti, almeno per me. Tutta la stima e il rispetto per la forza di volontà messa in campo, per non permettere che disabilità oppure incidenti abbiano la meglio sulla persona.

mercoledì 11 luglio 2012

Non Sprecare. AirPod arriva sul mercato

Alla fine ce l'ha fatta. L'ingegnere francese Guy Nègre, in collaborazione con la Tata Group, ha presentato ufficialmente la prima vettura della serie Air.



Un progetto innovativo, frutto di anni di lavoro su motori di ogni tipo e genere, Formula1 e vetture super sportive passando per i motori a getto leggeri.
Un professionista che già nel 2001, al Motor Show di Bologna, arrivava con la progenitrice dell'attuale AirPod che all'epoca si chiamava Eolo, un progetto innovativo non solo per la propulsione ma anche per i materiali impiegati per scocca e telaio.
Ora, dopo tanti anni di studio e prove, il progetto si è finalizzato in una vettura 3 posti (1+2) con una autonomia di 100km e uno strabiliante costo per il pieno di circa 1€.

Ma il tutto non finisce qui. Sono già stati progettati e prodotti altri modelli che vanno dalla versione cargo fino al bus passando per una vettura 3+3 sia in versione full green oppure ibrida con consumi da 2 litri per 1500 km.

Venerdì 13 luglio verrà presentata a Cagliari, in anteprima nazionale, e si potrà provare. Penso sia una occasione da non perdere per chi abita nella zona.

Chi volesse approfondire l'argomento può visitare il sito della MDI Motor Developement Industries oltre alla possibilità di vedere l'intervista fatta da Geo&Geo Doc di Rai3 poco più di un anno fa.

martedì 26 giugno 2012

Non Sprecare. Reinventare il cibo avanzato con le ricette della Nonna

Quale metodo migliore del recupero per ridurre lo spreco alimentare, "reinventare" il cibo avanzato per trasformarlo in qualcosa di nuovo e altrettanto appetitoso?

La cultura famigliare italiana è piena di queste opportunità perché i nostri nonni conoscevano bene il valore del cibo, della fatica per averne a sufficienza per tutti e il solo pensiero di buttarne di ancora buono non era minimamente contemplato.

Qui di seguito un paio di ricette dell'amica Raffaella Ottaviano, ricevute in "eredità" dalla nonna Cesira. Buon divertimento nel prepararle, buon appetito nel mangiarle, congratulazioni e complimenti per aver impedito che del cibo andasse sprecato. #nonsprecare #ricetteavanzi

Ecco a voi le ricette di nonna Cesira

COTOLETTE "RIPASSATE"

Ingredienti
- cotolette fritte avanzate
- pomodori (crudi o salsa o pelati)
- formaggio a fette (secondo gusto e ...avanzi)
- prosciutto (cotto o crudo... anche avanzato)

Preparazione
Adagiare su ogni cotoletta una fetta di formaggio sottile e una di prosciutto e con il palmo della mano farle aderire tra loro.
Mettere le cotolette, con formaggio e prosciutto verso l'alto, in una teglia larga e bassa e versare sopra il pomodoro a pezzetti (o salsa o pelati), salare e pepare q.b., aggiungere un filo d'olio, un cucchiaino di zucchero e far cuocere finché i pomodori saranno ben cotti, le cotolette ben ammorbidite e il formaggio fuso.
Se si asciuga troppo il sughetto aggiungere un po' d'acqua calda in cottura.

Abbiamo recuperato cotolette, pomodori, formaggio e salumi

FRITTATA DI PASTA
Ingredienti
- pasta cotta avanzata (anche condita al sugo)
- uova (secondo quantità della pasta e dei commensali, circa uno a testa)
- formaggio grattugiato
- olio, sale e pepe q.b.
- pancetta (o speck o avanzi di affettati di ogni tipo)

Preparazione
In una padella da frittata bassa e larga scaldare la pasta con un po' di olio e gli affettati tagliati a pezzetti.
A parte battere le uova con un po' di sale e pepe, aggiungere il formaggio grattugiato e versare il tutto sulla pasta in padella.
Far cuocere a fuoco moderato e con il coperchio chiuso, quando si sarà ben rappresa da un lato, con una bella crosticina dorata, girare la frittata, con l'aiuto del coperchio, e farla ben dorare anche dall'altro lato.

Abbiamo recuperato pasta, affettati e uova

Non ho intenzionalmente inserito immagini perché il risultato del piatto preparato è assolutamente unico per ciascuno di noi. Se qualcuno, dopo aver provato a fare in casa queste ricette e fotografate, avesse voglia di inviarmele, sarò ben lieto e felice di inserirle affinché si possa ammirare il risultato.

lunedì 25 giugno 2012

Social Media Marketing, la ricetta per un successo a lungo termine

Uno studio pubblicato da Social Media Examiner fa scoprire alcune interessanti statistiche riguardo il comportamento dei marketers professionali nello sfruttare i social media nel 2012.

Questo studio ci fa sapere che il 59% dei professionisti del marketing utilizza i social media per 6 ore o più alla settimana, il 33% li utilizza per 11 ore o più mentre circa un 15% li utilizza per più di 20 ore.

Lo studio non copre solo gli aspetti "temporali" ma da anche i parametri di successo delle campagne organizzate dai marketers:

- 69% degli intervistati ha riportato un incremento del traffico.
- 58% ha avuto un incremento di contatti.
- 40% ha riportato un incremento nelle vendite attribuibili alla campagna di social media marketing

Questo dato pone alcune domande: Come hanno fatto questi marketers a produrre questi risultati? Che cosa non ha funzionato per circa il 31% degli intervistati che non ha visto un aumento di traffico? Cosa non si fa che gli altri stanno facendo?

Ci sono diversi fattori in gioco, ma tutti indicano una motivo generale: il successo attraverso il social media marketing non avviene durante la notte: è un investimento che richiede tempo e lavoro.

L'articolo, in inglese, è di Hubspot Blog e l'autore è Melissa Miller. Per leggere tutto l'articolo fai click su questo link

sabato 23 giugno 2012

Presentare in modo diverso i contenuti, opportunità che ogni marketer dovrebbe provare

Sappiamo benissimo che Il punto cruciale è la creazione regolare di contenuti ovvero la strada principale per far rendere al massimo la nostra campagna di inbound marketing

Utilizzando al meglio i mezzi a disposizione ovvero siti e/o blog riusciamo a creare offerte che portano a contatti e che generano anche acquisti. La cosa invece più difficile è quella di non creare contenuti fotocopia ovvero testi simili tra loro che annoierebbero, oltre noi, anche il nostro potenziale cliente, creandoci un danno perché è giusto avere una gran quantità di modi e "piazze" per presentarci ma è altrettanto vero che riuscire a differenziare, adattando il nostro messaggio alle peculiarità del canale che vogliamo utilizzare, ci aprirebbe molte più porte.

A questo punto cosa fare? Sicuramente sperimentare nuovi mezzi per comunicare i nostri contenuti, andando ad utilizzare anche opportunità che, al momento, vengono usate prevalentemente "per gioco". Alcune delle idee proposte nell'articolo che leggerete qui di seguito le abbiamo certamente già sperimentate ma, ne sono certo, tante altre no

Come per tutte le realtà lavorative, siamo in competizione tra noi e, di conseguenza, il riuscire ad utilizzare per primi un metodo di comunicazione fino ad ora snobbato, sotto stimato, ci porterebbe sicuramente al top dell'attenzione dei nostri potenziali clienti, siano essi nuovi o abituali. 

L'articolo che ho linkato, ci presenta quanto vi ho introdotto, è in inglese. La fonte è Hubspot.com e l'autrice è Allyson Galle.

Per leggere l'articolo fai un click su questo link

venerdì 22 giugno 2012

Non sprecare. Ricercatori italiani reinventano, per la seconda volta, la plastica

Queste sono le scoperte esaltanti, ovviamente che passano sottotraccia, che fanno aprire il cuore. Una realtà italiana, dei non-scienziati nel senso più puro del termine.

La curiosità e la voglia di cambiare, la certezza che si possa fare meglio per noi stessi, umanità malata ed avariata, e per l'ambiente globale anche in considerazione che la maggior parte delle apparecchiature elettroniche, fatte con la plastica tradizionale, vengono portate per essere distrutte in Cina ed Africa.

Complimenti a Marco Astorri e Guy Cicognani che, grazie alla loro voglia di crescere e migliorare hanno avuto il coraggio di riprendere brevetti "dimenticati" adattandoli alle possibilità del giorno d'oggi.

Di seguito l'articolo apparso su Repubblica.it nella sezione Scienze, scritto da Riccardo Luna.Per ovvi ed evidenti motivi di copy, l'articolo intero si potrà leggere direttamente sul sito Repubblica.it. Buona lettura e orgogliosi della nostra italianità.

[...] "LA COSA più buffa di questa storia è che io non sono uno scienziato e nemmeno un laureato in chimica. Sono soltanto un grafico pubblicitario che un giorno si è detto che doveva esserci un altro modo per fare la plastica. Un modo che non inquinasse il pianeta per migliaia di anni. Allora sono andato su Internet a cercare fino a quando quel modo l'ho trovato". Questa è la storia di una rivoluzione fatta in casa, scoperta per caso e destinata forse a cambiare le cose.

Gli oggetti della nostra vita. L'artefice si chiama Marco Astorri, ha 43 anni, tre figli, una pettinatura che lo fa assomigliare al protagonista muto di The Artist e un'azienda che sta facendo discutere il mondo: la BioOn sta a Minerbio, a 40 minuti da Bologna. Da qualche mese ogni settimana c'è una processione infinita verso questo misterioso laboratorio in mezzo ai campi: bussano i capi delle grandi multinazionali della chimica, ma anche i produttori di telefonini, personal computer e televisori, componenti per le automobili. Insomma tutti quelli che fanno prodotti usando la vecchia plastica. 


Vengono, ascoltano, guardano le ampolle piene di misture dolciastre, i fermentatori di metallo riflettente. Poi spalancano gli occhi e la domanda che si fanno è: possibile che questo scienziato-fai-da-te, questo hacker con la scatola del piccolo chimico sotto il braccio abbia trovato la formula magica per farci vivere davvero "senza petrolio" (il petrolio, com'è noto, è la base di tutte le plastiche e l'origine dei problemi a smaltirle dato il suo tasso terribilmente inquinante, vedi la diossina)?

Ebbene sì, è possibile, perché è esattamente quello che sta accadendo. La storia inizia nel 2006. E inizia naturalmente con un pezzetto di plastica. Anzi con migliaia di pezzetti di plastica. Sono gli skipass che gli sciatori lasciano distrattamente in mezzo alle neve a fine giornata. Solo che poi in primavera la neve si scioglie, gli skipass no: quei pezzetti di plastica restano a inquinare l'ambiente per una vita, anzi per migliaia di anni. Marco Astorri e il suo socio francese Guy Cicognani di quegli skipass sono in un certo senso colpevoli, visto che li producono. Per la precisione, realizzano le micro-antennine che aprono i tornelli (Rfid). [...]

Per leggere tutto l'articolo fai click su questo link

mercoledì 20 giugno 2012

Guerrilla Marketing, un modo diverso per sensibilizzare il pubblico

Fin dal momento in cui mi sono affacciato al mondo del marketing, mi sono sempre chiesto come si potesse "obbligare" il potenziale cliente ad ascoltare e leggere quello che avevo da proporre. Ovviamente il metodo più tradizionale di saturare lo spazio vitale del mio target con immagini, suoni e testi non paga più come una volta e quindi si deve ricorrere a metodi indiretti quali il mettere addosso alla bellona e belloccio di turno quello che si vuole reclamizzare.

Mentre scrivo questo post mi sono tornati in mente due racconti letti tanti anni fa ovvero una storia di Paolino Paperino e un racconto di fantascienza.

Paperon de' Paperoni
Nel primo, il solito Paperon de' Paperoni, dopo una rivolta, della popolazione di Paperopoli, al suo modo chiassoso ed invadente di promuovere i suoi prodotti usando super megafoni e anche mega cartelloni che nascondevano l'orizzonte, cambiava strategia posizionando, grazie all'aiuto di un mago truffaldino associato alla Banda Bassotti, una serie di piccoli cartelli simil-stradali con al centro un piccolo foro contenente un forte condizionamento ipnotico all'acquisto di un ben preciso prodotto. Quando il malcapitato, incuriosito, guardava nel buco doveva immediatamente correre ad acquistare e quindi PdP svuotava sistematicamente i magazzini, anche di prodotti difettosi. Il "cliente", una volta effettuato l'acquisto, tornava a casa e si "svegliava" dal suo momento ipnotico chiedendosi il perché della spesa appena fatta.
Lo stesso metodo venne usato dal mago anche con PdP il quale venne salvato dall'intervento congiunto di Qui, Quo, Qua e Paperino che, come sempre, venne accusato di essere la causa di tutto il raggiro, ma questa è una storia diversa.

Pubblicità occulta usando un paio di boxer
Nel secondo racconto, in un ipotetico futuro, la pubblicità diretta dei prodotti era vietata per legge a livello globale. A causa di questo divieto, l'unico modo per promuovere prodotti era quello indiretto, affidandoli ai vip di turno i quali, con fare "distratto", usavano e facevano vedere durante interviste, incontri, film e concerti una certa cosa affinché i fan la ammirassero e acquistassero per emulazione. Il successo proseguiva fino al momento in cui non calavano le vendite. A quel punto si creava una nuova figura che potesse garantire vendite e pubblicità... occulta.

Come possiamo intuire da quanto scritto sopra, nel nostro tempo, stiamo vivendo un mix di entrambe le storie dove si strilla di meno, si usano di più i corpi e i grandi nomi facendo comunque chiasso, usando ugualmente stratagemmi per la pubblicità occulta.

Ma allora come fare per far vendere oppure promuovere in modo efficace prodotti, idee ed eventi? La soluzione, che mi affascina e stupisce ogni volta, e quella del  guerrilla marketing oppure del Marketing Non Convenzionale dove si sfrutta la provocazione con piccoli gesti (i cartelli di PdP) per attirare l'attenzione dell'utente finale oppure si creano storie ad hoc con personaggi anche famosi facendo credere siano situazioni realmente vissute, coinvolgenti, approfittando dell'effetto viral della Rete  (racconto di SF).

In questo contesto si inseriscono le campagne di sensibilizzazione come quella presentata nel video qui sotto, sempre per una nota onlus nazionale, per far comprendere che sprecare cibo è sprecare vita perché il non utilizzare correttamente il cibo porta danni alle persone e all'ambiente.


Al di là della correttezza dei numeri che, posso garantirvi, sono comunque molto alti questo approccio comunicativo ritengo sia realmente efficace e stimolante perché tocca la sfera della curiosità umana obbligando a riflettere anche su argomenti scottanti, anche quando non si vorrebbe.

L'esempio che mi ha aperto gli occhi sul guerrilla marketing  è stata la campagna organizzata dalla Israel's National Food Bank nel 2008, "Plates Guerrilla", guardala seguendo questo link. Un modo efficace e immediato per far conoscere la situazione della povertà alimentare e spreco in Israele.

Concludo facendo i complimenti a Giovanni Greco ed Enrico Pasquino per l'idea avuta e portata avanti partecipando al concorso "Giovani Leoni 2012" classificandosi terzi.

martedì 19 giugno 2012

Google AdWords. Guida semplice per preparare la nostra prima campagna PPC


Partiamo dall'inizio. Google è il principale motore di ricerca del web, inutile girarci intorno. Grazie ad una media di 2 miliardi di ricerche al giorno certamente il nostro potenziale nuovo cliente, così come quello più affezionato, potrebbero essere lì a vedere se abbiamo qualche novità esaltante da proporgli.

Ma noi siamo in grado di veicolarli nel modo giusto verso la nostra azienda e i nostri prodotti? Il motore di ricerca ci insegna che "a domanda precisa, risposta esatta" equivalente al successo per noi, ovvero contatti e/o acquisto del nostro prodotto, e alla soddisfazione del nostro cliente perché ha trovato in modo semplice e veloce ciò che cercava questo grazie agli sforzi per una valida ottimizzazione SEO.

Lo step successivo, per ottimizzare e migliorare ulteriormente, è certamente quello di utilizzare i Google AdWords, sempre in tandem con quanto fatto in ambito SEO precedentemente, ma questo passo porta con sé quel pizzico di ansia dovuto alla novità e al come districarsi al meglio in tutti i passaggi intermedi fino alla creazione della nostra prima campagna PPC.

La guida che troverete, seguendo il link a fine paragrafo, è fatta per newbie al limite dell'essere dummie, ma anche per esperti navigati con la voglia di verificare le proprie conoscenze. La bellezza del sapere è anche nel confronto di idee e suggerimenti perché nella vita non si conosce mai abbastanza e, per chi come me aspira a migliorarsi costantemente, avere la possibilità di conoscere pensieri nuovi è un profondo arricchimento.

Il post è in inglese, la fonte è Hubspot Blog e l'autrice è Amanda Sibley mentre questo è il link al post

lunedì 18 giugno 2012

Social Media Marketing, 26 tesori nascosti che mai avresti immaginato esistessero

Quanto leggerete qui di seguito, per alcuni, saranno informazioni già conosciute ed utilizzate mentre per altri potrebbero essere una bella ed utile scoperta. Questa vuole essere una introduzione "di base" al mondo del Social Media Marketing, un socchiudere la porta, ad una serie di segreti per poter ottimizzare un'azione di marketing con i social media, integrandoli tra loro.


Questa guida abbraccia tutti i social principali ovvero Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, Pinterest e Foursquare.


Un sacco di trucchetti e consigli sono stati pubblicati attraverso il web per aiutare a trasformare i social media in un canale di traffico e generatori di contatti. Ma anche con tutte queste informazioni, ci sono ancora alcune cose che non possono essere viste e acquisite senza il giusto tempo per curiosare nelle reti social.


Il post che leggerete tra poco si occuperà di andare a scovare quelle piccole cose e situazioni che si annidano ai margini dei social, situazioni che permetteranno di migliorare le nostre campagne di social media marketing e tutto questo grazie all'esperienza di alcuni marketers perfettamente "navigati" che condividono la loro esperienza.


Il testo è in inglese e la fonte è Hubspot Blog ed è stato scritto da Rachel Sprung.


Per leggere il post clicca su questo link, buona lettura.

giovedì 14 giugno 2012

Rehab... Riabilitazione contro lo spreco

In una nuova, più generalizzata, presa di coscienza riguardo l'ambiente e la sua salute, si inserisce un nuovo aspetto forse conosciuto da tutti ma mai preso in seria considerazione.

Lo spreco alimentare

Cosa si intende per spreco alimentare? Per la maggior parte di noi vuol dire non finire il cibo del piatto oppure dimenticarsi frutta, verdura, latte e formaggi nel frigo ed accorgersene solo quando si sente bussare alla porta del frigorifero... dall'interno. Tutto questo finisce regolarmente nella pattumiera di casa, giusto?

Ma lo spreco alimentare non è solo quello che avanziamo oppure dimentichiamo. Esiste una forma di spreco assai più subdola, praticamente nascosta ai nostri occhi, ed è quella che potrete vedere nel breve filmato che vi presenterò qui sotto.

Bel prodotto presentato al concorso "Giovani Leoni 2012", non mi risulta essersi classificato tra i primi cinque ma questo non toglie nulla all'efficacia del messaggio ormai attuale.



Quanto presentato in questo video porta alla luce due fenomeni ben precisi ovvero che il packaging deve essere sempre perfetto e che, per ragioni di marketing, la confezione deve essere "coerente" con il momento proposto dalla casa produttrice dell'alimento come per i concorsi.

Lo stesso vale per frutta, verdura ed ortaggi, perché devono essere della stessa misura, una misura ben precisa, calibro se preferite, mentre i pezzi "sotto misura" vengono tolti e, fino ad ora e per la maggior parte, buttati come immondizia

Ora, grazie anche al paziente e caparbio lavoro di alcune associazioni onlus italiane, come quella citata al termine del filmato, i principali attori della GDO, industria agroalimentare, industria di trasformazione e Ristorazione Collettiva, stanno cambiando prospettiva e stanno prendendo coscienza che il cibo "buono non perfettamente presentabile" può comunque completare il suo percorso di vita naturale andando a sfamare realtà di povertà ormai sempre più diffuse nel nostro Paese.

Grazie al lavoro della Fondazione per la Sussidiarietà e il Politecnico di Milano, il giorno 11 giugno 2012, si è svolta la presentazione di un volume proprio dedicato alle eccedenze alimentari e allo spreco nelle famiglie italiane. Fondamentale il supporto della Nielsen per la parte di interviste e preparazione dei questionari. Un grande lavoro, durato oltre un anno e mezzo, ma affrontato in modo scientifico e non sparando numeri a caso. Chi fosse interessato ad approfondire in modo serio e concreto può anche decidere di acquistare il volume Dar da mangiare agli affamati. Le eccedenze alimentari come opportunità direttamente dal sito della Guerini e Associati

A presto e... Contro lo spreco alimentare

martedì 12 giugno 2012

#CesenaticoBellaVita... Una scommessa vinta

Eccomi qui, ora tocca anche a me dire due parole su questa fantastica esperienza vissuta dal mio arrivo venerdì 8 sera fino al rientro a casa domenica 11, in tarda serata.
Senza neanche volerlo fare apposta quanto ho vissuto in questi giorni rispecchia totalmente il titolo di questo blog: "The Happiness First" ovvero "per prima la felicità!!!".


Ero piuttosto scettico riguardo a quanto avrei trovato, mi aspettavo un atteggiamento ai limiti del servile da parte degli organizzatori, sempre una persona a disposizione al minimo schiocco di dita, il bicchiere sempre pieno e disponibilità infinita nel rispondere alle mie richieste. Arrivare, insomma, al propormi un gigantesco "markettone" per fare in modo che spendessi parole solo positive anche dove non fosse stato possibile.

Invece no!

Ingresso dell'Hotel Esplanade
Ho trovato gente schietta, diretta e sincera. Disponibile perché è nel loro DNA. In particolare mi riferisco agli amici dell'Hotel Esplanade che hanno avuto la pazienza di ospitarmi e anche al fantastico gruppo del Bagno Adriatico che ci hanno fatto sentire come se li frequentassimo da anni e poi Riccardo (@Merlinox) insieme a Mattia (@yykk) menti e braccia organizzatrici di #cesenaticobellavita.

Il Museo Galleggiante
Cosa abbiamo trovato? Sicuramente un qualcosa che va oltre lo stereotipo banale delle città della costa adriatica comprese tra Gabicce Mare e Cervia, non solo discoteche e parchi a tema ma anche storia vissuta dalla gente di Cesenatico fin dalla nascita della città ai giorni nostri. Una meravigliosa scoperta il Museo della Marineria, con la sezione galleggiante e i pezzi all'interno dello stabile museale; uno spaccato di vita, della dura vita del marinaio, ma anche le tradizioni di coloro che restavano a terra, dei patemi delle mogli, fidanzate e figli in attesa del ritorno dei loro cari dalle battute di pesca, commemorati da una statua posta all'imbocco di Porto Canale, in piazza Spose dei Marinai.

Altra cosa per me eccezionale è stata la possibilità di "occupare la stessa porzione di spazio" con alcuni tra i più conosciuti bloggers italiani ma anche Social Media Manager di altissimo livello e appassionati della Rete stracolmi di follower che sfornano tweet sempre attesi e mai superficiali. Tutto questo rapportato al mio fare parte della Rete come @FrankTheMats insieme a questo blog ovvero piccolo piccolo ma se confrontato con il nick con il quale mi ha presentato Riccardo aka @Merlinox ovvero @bancoalimentare qualche piccola soddisfazione me la posso prendere, scusate la "sbrodolata" :P

Monumento in Piazza Spose dei Marinai
Anche qui avevo qualche timore, ovvero di incontrare persone "con la puzza sotto il naso" che ti pesano in base alle "analitycs" e statistiche di qualunque tipo ma anche qui commettevo grossolano errore. Mi sono trovato al fianco di Amici e Amiche, non persone qualunque, perché nel giro di pochi attimi ci siamo messi a nostro agio senza alcuna preoccupazione. Altra sorpresa è stata quella di ritrovarmi con il mitico "Olmo" del Camera Caffé, al secolo Carlo Gabardini e scoprire che, oltre ad essere un "fuori di testa" con i controfiocchi (ovviamente è un complimento), abita poco distante dalla casa dei miei genitori a Milano, i casi della vita,

Il sabato è stato certamente un giorno pieno, abbiamo visitato il  Museo della Marineria , ricevuto il saluto di benvenuto dal sindaco Buda e poi una passeggiata lungo tutto il Porto Canale, alla scoperta della storia (Leonardo da Vinci e Giuseppe Garibaldi compresi), visitando reperti di vita quotidiana ottimamente conservati e un centro storico perfettamente ristrutturato e reso disponibile a tutti.
Il Bagno Adriatico
Al termine di questa passeggiata ci siamo ritrovati al  Bagno Adriatico dove, oltre ai titolari e lo staff, siamo stati accolti da un aperitivo e una cena veramente ottimi e per dirlo uno che non ama in modo particolare il pesce la dice lunga sulla qualità di quanto prodotto.
Per concludere in bellezza, un giro al Molo 95 è stato d'obbligo approfittando del tavolo riservato... emmenomale perché altrimenti non sarebbe stato facile entrarci.

Cosa altro dire... Solo che sono tornato a casa stanco nel corpo ma gasatissimo nella mente proprio grazie a quanto ho vissuto in questi due giorni.

Grazie agli Amici del consorzio Cesenatico BellaVita

Grazie a tutti ancora una volta, alla città di Cesenatico per averci ospitato senza inventarsi cose non sue solo per "farsi bella", al Sindaco Buda, a Riccardo, Mattia, gli albergatori che ci hanno ospitato e la città tutta che, anche senza sapere chi fossimo, ha dimostrato sempre professionalità e amore verso il turista.
Una menzione particolare a Betty dell' Hotel Esplanade che mi ha accompagnato in stazione con la golfcar  riuscendo a farmi arrivare puntuale al treno. E' stata una bella corsa, grazie Betty.
Per ultimi ma non per questo tali un caldo e caro saluto agli Amici e Amiche "nascosti" dietro i nick che ho avuto l'onore e il piacere di conoscere di persona attraverso questo evento.
@vivigeekitalia, @stailuan, @ricettexcucinar, @carlogabardini, @claudiovaccaro, @damiano_sestyle, @airdaveit, @davidelico, @ElisaCortello, @enrico_sestyle, @EZogno, @federchicca, @lafra, @gavello, @ilconte, @giorgiosoff, @gioska23, @gugliecornelli, @scarylalla, @luca_conti, @rosati_luca, @chemicalmarty, @cuocopersonale, @matteobianx, @alverde, @paciulina_blog, @puntlino, @merlinox, @skande, @rudybandiera, @wmsaver, @sarapepper, @sarataricani, @simonemoriconi , @towelcat, @Valuita, @Val3ri0

venerdì 8 giugno 2012

#Cesenatico sinonimo di #Bellavita


#cesenaticobellavita è stata certamente la più bella notizia di questi giorni, almeno per me. Finalmente riuscirò ad incontrare avatar e nickname con i quali dialogo quasi quotidianamente ma che, di persona, non ho mai visto.

Cos'è #cesenaticobellavita per me? Una grande opportunità per riscoprire una località della mia, ormai lontana, infanzia, vedere com'è cambiata, cresciuta e migliorata.

La seconda cosa importante è che mi permetterà di passare un fine settimana tranquillo, al di fuori del solito tran-tran quotidiano divertendomi. Devo proprio dirlo... Complimenti per chi ha pensato ed organizzato questo evento perché ha fatto un gran lavoro di preparazione che sono certo porterà a due giorni pieni e appaganti.

Ultima, ma non per questo tale, l'opportunità di stringere mani a colossi del blogging italiano e magari provare a strappare loro qualche segreto per migliorarmi ancora di più.

A tutti gli amici che parteciperanno dico "A presto" per tutti gli altri dico stay tuned... Vi riempiremo di tweet, post ed immagini.

www.cesenaticobellavita.it

lunedì 2 aprile 2012

Non sprecare. "Blind test" - Banco Alimentare - Giovani Leoni 2012



Video vincitore del primo premio al concorso "Giovani Leoni 2012", creato da Lorenzo Picchiotti (art director) e Livio Basoli (copywriter), agenzia M&C Saatchi

lunedì 19 marzo 2012

Povera Patria (1991) ... Profetico ...



Poeta e profeta. Resta il fatto che è triste scoprire che non è cambiato praticamente nulla da quella canzone... Meglio, qualcosa è cambiato. Una certa consapevolezza in più da parte del "volgo" e la voglia di provare a cambiare le cose.

mercoledì 22 febbraio 2012

Dario Fo e CL. Se semini vento, raccogli tempesta




Ieri Dario Fo è tornato sulla vicenda. Riportiamo l'agenzia.

Roma, 21 feb. (Adnkronos) - "Non ho fatto pubblicita' a Comunione e Liberazione perche' mi ha boicottato duramente. Non ne voglio sapere di avere rapporti con loro. In parecchie piazze sono stato rifiutato come attore, come interprete e capocomico".


Cosi' il premio Nobel Dario Fo commenta, con l'Adnkronos, il suo rifiuto di fare pubblicita', sabato sera al teatro Apollonio di Varese, ad un gruppo di volontari cattolici di Comunione e Liberazione, che raccoglieva fondi per la campagna 'Banco nonsolopane onlus', a favore dei non abbienti. Il Nobel, impegnato sul palco del teatro lombardo nel suo spettacolo 'Mistero buffo', non ha annunciato l'iniziativa alla fine dello spettacolo per sollecitare le donazioni da parte del pubblico. Richiesta, questa, che gli era stata fatta da un volontario.

"Non volevo fare pubblicita' - spiega Fo - ad un gruppo come CL. La carita' viene spesso usata per farsi della pubblicita' particolare e spesso politica. E poi il volontario - racconta Fo - mi ha fatto capire che era di CL alla fine del nostro colloquio. Non e' stata una bella esperienza". In ogni caso, aggiunge Fo, "non voglio fare da portavoce ad un gruppo come quello, di cui ho peraltro delle memorie orrende. A Padova - ricorda il Nobel - CL aveva in mano il teatro cittadino. E, per dieci anni, non mi e' stato permesso di lavorare li'. Ho avuto per tanto tempo dei rapporti pessimi con Comunione e Liberazione. E sono stato boicottato duramente. Non ne voglio sapere di avere rapporti con loro. Ricordo che, in parecchie piazze - ribadisce con forza Fo - sono stato rifiutato perche' la penso diversamente da loro. Sono stati loro ad aver aperto la diatriba fin dall'inizio della loro attivita' quando giravo per le piazze. Insomma, sono stato gravemente danneggiato per anni", conclude il Nobel. (Crm/Col/Adnkronos)
21-FEB-12 15:14

Credo che in questa situazione sia mancata totalmente quella fantastica dote delle persone che si chiama tolleranza, e magari anche un pizzico di gandhiana sopportazione. Se un premio Nobel ragiona con la regola del "dente per dente" siamo messi male. Resto sempre dell'idea che una alzata di spalle e un bel chissenefrega da parte del signor Dario Fo gli avrebbe dato molta più forza e magari avrebbe aiutato a modificare il pensiero di chi lo ostacolava... In fin dei conti quello è il mestiere del Giullare, far divertire anche facendo gli irriverenti per aprire le menti di chi ascolta.

Alla fine, per un torto antico, ci ha rimesso una realtà dedicata all'assistenza di chi vive nel bisogno.

Poveri noi, come siamo messi male.

lunedì 20 febbraio 2012

Solidarietà e Dario Fo. "Pecunia non olet"


Nel mio leggere notizie in giro per la Rete, mi sono imbattuto in questa che arriva da Varese, dal titolo "Fo: non faccio appelli per il Banco Alimentare. Sono ciellini".

Personalmente sono rimasto basito, soprattutto dal fatto che ho sempre reputato Dario Fo e Franca Rame due persone degne di ogni rispetto a livello artistico, per l'impegno verso il sociale legato alla violenza alle donne e non solo.

Proprio per questo impegno non ho minimamente capito il rifiuto di contribuire al sostegno di una realtà locale varesina che, anche grazie al contributo del Banco Alimentare della Lombardia, permette ai bisognosi di avere garantito un pasto ogni Santo giorno (ops... forse non dovevo mettere Santo, mi scusi signor Fo) e alle strutture che li assistono di non dover investire denaro nell'acquisto di prodotti alimentari e quindi concentrarsi sulla propria missione.

Il bisogno, la fame e la povertà alimentare non hanno colore politico e men che meno di pelle, non sono sessiste perché colpiscono indiscriminatamente uomini e donne e soprattutto non fanno differenza tra l'anziano e l'infante.

Non esistono poveri di destra, sinistra oppure centro. Mi viene da pensare che, al momento, la vera democrazia in Italia sia quella della miseria perché colpisce a tutti i livelli (almeno una buona parte, in effetti).

Perché non essere democratico fino in fondo signori Fo e Rame? Perché non applicare anche in quel teatro un poco di socialismo reale permettendo ad un volontario di "spillare" quattrini a quella borghesia che la osanna, permettendo al proletariato di avere da mangiare anche nel futuro?

Tutto questo mi ha fatto tornare alla mente un fatto simile legato ad Emergency dove, anni fa, il sig. Gino Strada rifiutava un cospicuo finanziamento da parte del governo Berlusconi dell'epoca motivando la cosa con il non voler essere associato a quella realtà politica, in alcun modo.

"Pecunia non olet", i soldi non hanno odore e colore politico se servono per opere più che meritorie. Fare politica sulla pelle degli altri credo che sia scorretto ed indecente perché vai a colpire solo chi è in stato di bisogno e non la persona che si propone di regalare soldi.

Forse sarebbe bene che scendiate dal piedistallo e facciate tutti un passo indietro (frase abusata ma attuale), forse sarebbe bene che faceste una visita, magari in incognito, nelle mense dei poveri di Milano dove nessuno chiede chi sei e da dove arrivi, dove vieni accolto con un sorriso e un piatto di pasta. Guardi le facce e vedrà che non sono più solo stranieri ed extracomunitari ma anche famiglie intere (avete letto bene) di italiani oppure una visita a realtà come il Banco di Solidarietà - Non solo pane di Varese che assiste con discrezione chiunque si rivolga a loro senza cercare altro.

Personalmente ritengo che abbiate sbagliato entrambi cari signori Fo e Rame. Nella vita ci possono essere antipatie ed antagonismi ma queste devono essere superate dal buon senso che ciascuno di noi possiede.

Mi dispiace profondamente per gli amici del Banco di Solidarietà ma soprattutto per Lei signor Fo perché mi ha portato a pensare, con questo rifiuto, di aver perso quel buon senso che le ha permesso di arrivare dove è arrivato.

venerdì 17 febbraio 2012

Neve, disgelo, alluvioni e caldo tropicale


Un bel mix di situazioni che stiamo affrontando ed affronteremo nel breve-medio termine. Si, perché se adesso abbiamo appena superato con mille difficoltà ed inefficienze l'emergenza neve, mi chiedo come riusciremo a sopravvivere all'inevitabile campagna di smottamenti, frane e dissesti idro-geologici vari.

Siamo pur sempre il Paese con uno tra i più alti livelli di dissesto idro-geologico (Sicilia e Calabria 2010), ed alluvioni dove in questo caso siamo quelli che preferiscono spendere soldi in cavolate pro-elezione piuttosto che spenderli per la manutenzione e pulizia dei corsi d'acqua (Genova 2011).

Ora il buon colonnello Giuliacci ci annuncia che Primavera ed Estate 2012 saranno caldissime e già siamo a preoccuparci, tutti iniziano a fare stime su quanti soldi perderanno e quali danni alle culture (giustamente) ci saranno.

Ma se cominciassimo a preoccuparci dell'adesso con un occhio al futuro immediato?

1. In che modo possiamo trattenere l'acqua affinché non ci siano problemi di siccità durante i periodi di calura?
2. Si sta facendo qualcosa per rimettere in sesto gli acquedotti "colabrodo" in TUTTA Italia?
3. Sono stati fatti i lavori necessari per mettere in sicurezza almeno le zone più a rischio di smottamenti e frane?

Soprattutto, noi cittadini, stiamo prendendo coscienza di come non sprecare l'acqua nelle nostre case ed essere noi i principali artefici della tutela del territorio in cui viviamo?

Questa serie di domande non so se avrà risposte che mi piaceranno.

Probabilmente ci troveremo a dover affrontare emergenze costose con amministratori che si rimpalleranno le responsabilità scaricando le proprie colpe sulle spalle delle gestioni precedenti, del Governo, della Provincia e della Regione soprattutto di "colore" politico diverso.

Povera Italia, come siamo messi. Speriamo che la volontà del Popolo sia più forte della miopia politica, legata al solo periodo elettorale.

sabato 11 febbraio 2012

Foibe: un massacro nel nome della politica


Un nuovo giorno della Memoria, un nuovo tentativo di far ricordare una strage effettuata non nel nome della Liberazione del suolo Patrio (comunque opinabile in quanto strage) quanto nel tentativo di cancellare qualsiasi tipo di opposizione politica all'annessione di territori alla nascente Jugoslavia del Generale Tito.

Perché dallo sciagurato 8 settembre 1943 (per me una nuova Caporetto), dove una monarchia codarda e un pugno di generali altrettanto vigliacchi, ha lasciato senza ordini e in balìa delle truppe germaniche una massa enorme di soldati e ufficiali oltre a tutto l'apparato civile per la gestione dei territori occupati, una parte di questi hanno colto l'occasione e l'opportunità di manifestare apertamente la loro avversione al fascismo pur non essendo comunisti.

E' bene ricordare che la guerra partigiana in Italia non è stata solo appannaggio del Partito Comunista Italiano, un gran numero di reparti dell'Esercito, anche se a ranghi ridotti a causa delle defezioni, si sono dati alla macchia ovunque, dagli Appennini alle Alpi contribuendo alla liberazione dei territori. Altri si sono arresi alla truppe alleate e dopo essere state riorganizzati alla bene e meglio, con materiale del Regio Esercito recuperato in tutto il Sud Italia, vennero mandati all'assalto di Montelungo per sfondare le linee difensive tedesche. Fu un massacro ma alla fine conquistarono il loro obbiettivo. Anche i partiti politici fino ad allora nascosti si sono ripresentati e loro stessi hanno creato gruppi combattenti che poi, in maggioranza, sono confluiti nel CLN (Comitato di Liberazione Nazionale). Questo è accaduto in Italia.

Ma nei territori occupati?

Ci fu il massacro di Cefalonia-Corfù, e tanti altri fatti legati al disarmo del Regio Esercito da parte dei Tedeschi che, una volta catturati i militari li inviavano nei campi di concentramento per usarli come forza lavoro nell'Organizzazione Todt.
In Jugoslavia ci furono reparti italiani che affiancarono le truppe di Tito e, fino al momento in cui fecero comodo furono usati e poi... Poi si pensò ad un sistema pratico per togliere qualsiasi tipo di opposizione nei territori che il generale Tito voleva occupare, ben oltre gli accordi stabiliti dalle potenze alleate, grazie anche al peso della URSS di Stalin e al collaborazionismo di Palmiro Togliatti dal 1945 al 1948.
Qualcuno si ricordò dell'esistenza di questi pozzi carsici, profondi, nei quali si poteva gettare qualunque cosa, persone comprese, e farle sparire completamente dalla faccia della terra. Questo è stato fatto ma la memoria dei sopravvissuti non poteva essere cancellata.
Oltre 350.000 persone vennero scacciate dai territori dell'allora Venezia-Giulia e Dalmazia, trattate come assassini ed invasori anche se vivevano in quei territori da generazioni e pressoché ignorati in Italia, questo fu l'esodo istriano, una macchia per la neonata Repubblica Italiana.

Per risolvere la questione della memoria dei sopravvissuti si iniziò una sistematica campagna politica e di disinformazione e tutto fu negato oppure banalmente ridotto a faide contro ex-fascisti e collaborazionisti, delle banali vendette.
Si è dovuto aspettare la caduta del Comunismo con l'abbattimento del muro di Berlino per ritrovare la forza e gli spazi per riproporre questo eccidio alle porte di Trieste. Nelle foibe sono stati uccisi membri di partiti anti-fascisti, del CLN, militari della Guardia di Finanza che in più di una occasione avevano aiutato i partigiani ma anche carabinieri e civili innocenti solo perché italiani. Era sufficiente che si manifestasse la propria italianità per essere arrestati e scomparire.

Riporto un passo di una intervista del 1991 rilasciata da Milovan Gilas:

« Ricordo che nel 1946 io ed Edward Kardelj andammo in Istria a organizzare la propaganda anti-italiana. Si trattava di dimostrare alla commissione alleata che quelle terre erano jugoslave e non italiane: predisponemmo manifestazioni con striscioni e bandiere.

Ma non era vero? (domanda del giornalista)

Certo che non era vero. O meglio lo era solo in parte, perché in realtà gli italiani erano la maggioranza nei centri abitati, anche se non nei villaggi. Bisognava dunque indurli ad andare via con pressioni d'ogni genere. Così ci venne detto e così fu fatto. »

(Milovan Gilas - Panorama, 21 luglio 1991)

Penso che anche questa data debba essere ricordata e magari ci si dovrebbe ricordare anche di ogni evento legato ad eccidi e genocidi come le purghe staliniane che fecero poco meno di 800mila vittime dichiarate ma si stimano, in realtà, in quasi 5 milioni, dal  1931 al 1953.

Per concludere allego il link al sito della Lega Nazionale di Trieste, custode del monumento nazionale della Foiba di Basovizza (clicca qui). Per onestà intellettuale sarebbe opportuno leggere e riflettere.

La storia ci dovrebbe insegnare a non ripetere gli stessi errori, l'uomo ci insegna che ha la memoria corta, la politica ci insegna che può manipolarci approfittando della nostra ignoranza della storia.

PS. Per tanti anni lo Stato italiano ha provveduto alle pensioni dei partigiani che avevano infoibato centinaia, se non migliaia, di italiani del Venezia-Giulia e Dalmazia. Tutto questo nonostante fossero ben chiare le responsabilità e le denunce fatte dagli esuli istriani ovviamente ignorate dall'ipocrisia della politica.